Conoscere, approfonditamente, Google Analytics non è cosa da poco. Questo software, gratuito, di analisi delle statistiche web è molto complesso e contiene numerose funzionalità che si imparano a scoprire col tempo, attraverso il suo utilizzo.
Questa guida non ha l’ambizione di essere né completa, né esaustiva, tuttavia vuole fornire le prime informazioni utili per iniziare ad utilizzare questo programma e a muovere i primi passi nel fantastico mondo dell’analisi dei dati provenienti dal nostro sito.
1 ) Attivare Un Account Google
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Primo elemento fondamentale e, forse, scontato: per utilizzare Google Analytics bisogna, prima di tutto, possedere un account Google, poi anche uno specifico di Analytics. Attraverso una creazione guidata, in poche mosse è possibile creare un proprio codice di tracking specifico da inserire non solo nella home del nostro sito, ma in tutte le restanti pagine.
https://www.google.com/accounts/
2 ) Limitazioni
Particolari limitazioni all’utilizzo di Google Analytics non ce ne sono, almeno, se stiamo parlando di un utilizzo del software non estremamente professionale. Infatti, nel caso in cui il nostro blog o qualsiasi altro progetto web superi la quota di ben cinque milioni di visitatori al mese per pagina, allora l’utilizzo del software non è più del tutto gratuito, ma andrebbe associato ad una campagna Adwords con un credito giornaliero di appena un euro.
3 ) Breve glossario di Google Analytics
Ci sono alcuni termini utilizzati in Google Analytics che potrebbero non essere molto chiari per i non esperti del web o per i neofii della materia. E’ per questo che andremo a riprendere qualche concetto cardine, semplificandone al massimo la loro definizione.
Visitatori unici – Si tratta del numero di visitatori che sono entrati nel nostro sito. E’ un dato puro, ovvero rappresenta il numero esatto di persone che è atterrato sulle nostre pagine, senza alcun duplicato, ovvero se la persona “x” visita il nostro sito oggi e poi ancora domani, verrà conteggiato una sola volta. L’arco temporale per evitare i doppioni è, di default, di due anni, anche se può essere modificato a piacimento, riducendolo o ampliandolo, attraverso la funzione “ _setVisitorCookieTimeout”.
Visite – Per visita si intendono tutte le interazioni che un utente svolge all’interno di 30 minuti direttamente sulle pagine del sito. Scaduta la mezz’ora, lo stesso utente viene conteggiato come una nuova visita.
Bounce Rate – Potremmo definirlo come il tasso di abbandono dei nostri visitatori al nostro sito, ovvero la percentuale di utenti per i quali la pagina di entrata corrisponde a quella di uscita: in questi casi, si presume che l’utente non abbia trovato ciò di cui ha bisogno e, di conseguenza, abbandona il nostro sito, probabilmente per non tornarci più.
Da notare, che il criterio che determina il tasso di Bounce Rate di Google, è abbastanza severo.
Infatti, come già specificato, il valore non tiene anche conto del tempo trascorso dal visitatore su quella singola pagina, Una permanenza per un certo tempo, come ad esempio, più di 30 secondi, potrebbe significare vero interesse per un argomento o un articolo, non un vero e proprio rimbalzo.
4 ) Quanti e Quali Sono i Nostri Visitatori ?
Forse è la cosa che ci interessa sapere di più: quantizzare il numero di visitatori che, in un certo arco temporale, navigano il nostro sito. Attraverso la sua funzione specifica, Google Analytics, propone dati e grafici relativi al flusso dei visitatori nell’arco temporale che andremo a scegliere, a nostro piacimento (giorno, settimana, mese, anno).
Nel particolare, Analytics ci permette di visionare il numero relativo ai visitatori unici, le visualizzazioni di pagina ovvero il numero di pagine effettivamente visionate da tutti gli utenti. Ancora, altro dato fornito da questo software, è la possibilità di sapere quante pagine, in media, ogni utente ha visitato, come, allo stesso tempo, il tempo medio dedicato alla navigazione del sito, in minuti e secondi. Infine, altro dato rilevante che ci può tornare molto utile nella nostra analisi, è il numero di nuove visite, ovvero di quegli utenti che, per la prima volta, atterrano sul nostro sito.
5 ) Quali Sono Le Nostre Sorgenti Di Traffico ?
Google Analytics ci torna utile, prima di tutto, per identificare le nostre sorgenti di traffico. Prendiamo, ad esempio, un nostro contenuto, ossia, qualunque delle pagine del nostro sito. Dobbiamo, con Analytics, avere la possibilità di verificare non solo quante persone hanno visitato quell’url, ma anche capire da dove provengono quei visitatori.
In maniera abbastanza intuitiva, è possibile verificarlo, attraverso la voce del menù di Analytics, “Sorgenti di Traffico”. Nel dettaglio di ogni singola pagina, dalla home a qualsiasi altra URL interna, è possibile esaminare tutto il traffico diretto, ovvero quello proveniente dalla semplice digitazione della nostra URL nella barra degli indirizzi, oppure, ad esempio, quello proveniente dai motori di ricerca.
Facciamo un semplice, ma chiaro esempio. Il nostro progetto è un blog costantemente aggiornato sul mondo della tecnologia. Lo promuoviamo attraverso un’attività di posizionamento, con l’inserimento nelle directory e utilizzando siti di social news per pubblicizzare i nostri contenuti. Bene, attraverso il dettaglio della funzione “Sorgenti di traffico” sarà possibile vedere se la maggior parte dei nostri visitatori proviene da una ricerca su Google, da una directory rinomata di settore, oppure da uno o più aggregatori di notizie o social bookmarking.
A cosa servono gli obiettivi?
Gli obiettivi di conversione ci sono molto utili per monitorare la nostra attività sul web. Sia che possediamo una vera propria attività e-commerce, sia che sul nostro sito sia presente una semplice scheda di contatto, possiamo impostare con Google Analytics degli obiettivi che misurano le nostre performance.
La pagina obiettivo, dunque, può corrispondere, seguendo gli esempi appena citati, ad una semplice pagina di ringraziamento per la compilazione di un modulo, ad una pagina contenente la conferma di avvenuto acquisto di un prodotto o servizio.
Nella sezione apposita del proprio account di Analytics, è possibile indicare la pagina destinazione dell’obiettivo e il tipo di obiettivo. Il numero massimo di obiettivi per profilo è di quattro.
Una volta impostato, Anlytics ci segnalerà il numero effettivo delle persone che hanno completato l’obiettivo, perché giunti alla nostra pagina di destinazione, il giorno e il relativo orario.
Utilizzando, infine, la funzione “Percorso inverso per obiettivo”, potremmo capire quale è stato il comportamento dell’utente, la sua esatta navigazione prima di aver raggiunto il risultato da noi sperato.