Sono stati pubblicati i rapporti di Searchmetrics che raccolgono i fattori comuni dei primi risultati sui motori di ricerca in un interessante documento che dovrebbe essere studiato da ogni web master.
- Contenuto
- User signals
- Fattori tecnici
- Esperienza d’uso
- Social
- Backlinks
Contenuto
Il contenuto ed il contesto stanno diventando molto più importante della query stessa. Google riesce ad evincere le parole chiave dal contesto quindi non serve ripeterle cosi spesso.
La lunghezza deve essere sempre superiore ai 1000 caratteri, nelle prime posizione c’è una media di 1633 parole per i desktop e 1222 per il mobile. Come detto prima la densità di keyword non aumenta con la lunghezza, ma si usano sinonimi ed alternative.
Le keyword restano comunque nel title nel 53% dei casi e nel H1 nel 38% dei casi.
User signals
Il CTR indica la percentuale di utenti che cliccano sui risultati della SERP. Questa percentuale è stata superiore al 100% perchè ogni utente clicca su più risultati per ottenere l’informazione che cerca. Il 44% clicca sul primo risultato fino a scende al 30% al terzo.
Nel 2016 è aumentata moltissimo la frequenza di rimbalzo, questo perchè Google indicizza meglio il contenuto e quindi l’utente trova ciò che serve alla prima pagina linkata. La percentuale di bouncing rate sale quindi dal 37% del 2015 al 46% del 2016.
Fattori tecnici
La presenza di H1 e H2 sono in crescita, 85% H1 e 77% H2, analizzando i risultati si evince che nella prima posizione delle SERP si più frequente H2 rispetto ad H1.
È in crescita il protocollo HTTPS dal 12% al 45% e si prevede che creca ancora di più nel 2017.
La velocità resta ancora un fattore chiave, per i desktop il tempo medio è di 7.8 secondi, mentre per il mobile 7.0. Questo indica maggior leggerezza per le pagine dedicate ai dispositivi mobili.
Curiosamente è aumentata anche la lunghezza dei caratteri che compongono l’URL, attualmente la lunghezza media dei primi 10 risultati è 53 caratteri.
Esperienza d’uso
Il numero degli internal links è diminuito in maniera importante quest’anno. Resta comunque fattore importante per aiutare i motori di ricerca nel loro lavoro, ma soprattutto gli utenti a dirigersi verso le pagine che per noi sono più remunerative.
Restano fondamentali anche i link verso l’esterno, mediamente nelle pagine ai primi 10 risultati ci sono 25.7 link esterni sui siti desktop e 22.3 in quelli mobile.
Le immagini sono circa 1,67 per ogni pagina (solo quelle superiori ai 200 pixel), i video sono presenti nel 49% delle pagine top 10 sui desktop, e 31% di quelli mobile. Rarissimi (1%) i video self hosted decisamente più comuni quelli incorporati dalle varie piattaforme.
I font restano piu o meno simili tra desktop e mobile 14.7 e 15.3 rispettivamente, che calano a 12.3 e 10.4 nell’area centrale della pagina.
C’è una buona correlazione tra risultati ed elenchi puntati, presenti nel 56% delle pagine top 10, in crescita rispetto al 2015.
Social
C’è ancora molto dibattito sull’influenza dei social sui risultati di ricerca. Dal report analizzato si evince che questa correlazione è più marcata solo ai primi due risultati, e tutti i principali social networks ne fanno parte. Ovviamente facebook fa comunque la parte del leone con una maggior distribuzione nei primi 10 posti.
Backlink
Il fattore più importante di posizionamento resta sempre il numero e la qualità dei backlink, anche se sta conoscendo un graduale declino. Per alcuni particolari argomenti è possibile ottenere un buon posizionamento anche senza avere moltissimi back links.
Questo declino è dato per lo più dall’uso dei dispositivi mobile. In questo caso è più facile ottenere condivisioni e like, piuttosto che links veri e propri. Inoltre il largo utilizzo di app e del cosiddetto app ranking nell’ambito della ricerca organica contribuisce ancora più a diminuire i backlink.