Social Networks

Intervista su we4italy

E’ stata pubblicata l’intervista fatta da we4italy a Marco. We4italy è un nuovo portale che raccogli i giovani innovatori di impresa.

Il progetto WE4ITALY è una piattaforma collaborativa per progettare assieme ai giovani imprenditori il futuro di imprese, territori e sistema camerale.
Partiamo dalle storie e dalle esperienze, dalla partecipazione e il dialogo: vogliamo supportare le nuove tendenze economiche e imprenditoriali, e non c’è modo migliore che chiedere a chi l’impresa la fa e la vive di contribuire.

http://www.we4italy.it/2013/07/11/plastictree-grandi-modi-di-comunicare-a-servizio-delle-piccole-aziende/

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Twitter e B2B – 5 motivi per farlo

1.SEO: chiaramente è sempre più probabile che i nostri tweet, se tematici e corredati di opportune parole chiave, appaiono nei risultati dei motori di ricerca; non farlo sarebbe una grande opportunità mancata
2.Content generation engine: Twitter permette di generare un flusso continuo di informazioni e news specializzate e di rilievo per il tuo target; basta configurare opportunamente un widget di Twitter;
3.Research Tool: analogamente si può analizzare e monitorare i tweed per scoprire influencer, trend, per intervenire e rispondere ogni qualvolta il nostro brand viene citato o quando si toccano temi di nostro interesse. Twitter è un database universale in continuo aggiornamento che val la pena di osservare costantemente.
4.Word of mouth: generare passa-parola (mentions, retweet) è un ottimo modo per generare passa-parola;
5.Public relations: giornalisti, testate sono alla continua ricerca di storie, personaggi degni di essere raccontati; stabilire relazioni ed essere seguiti da giornalisti e addetti ai lavori permette di ottenere articoli e recensioni più facilmente

Infine ecco alcuni consigli per favorire e generare lead via Twitter:

1. Twitta i post dal blog aziendale
2. Fai dialogare Twitter con la FanPage
3. promuovi la tua newsletter via Twitter
4. Condividi contenuti di valore (ritrita ai tuoi follower alcuni contenuti di interesse)
5. Condividi non solo testo ma anche video
6. Ottimizza le parole chiave nei tuoi tweet
7. Organizza un concorso su Twitter
8. Condividi e promuovi Ebook o White paper
9. Utilizza strumenti fi Twitter management per schedare i tuoi tweet
10. Promuovi un Webinar
11. organizza chat su Twitter (usa per esempio TweetChat)
12. rispondi alle menzioni
13. monitora i temi di settore
14. Crea sondaggi su Twitter (usa per es. Twtpoll)

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Pho-tonic è tra di noi

E’ da oggi disponibili su app-store la nuova app realizzata d Plastic Tree in collaborazione con Digital Vanilla.
Un gioco intrigante basato sulla casualità e sul rischio. Come in una roulette, carica delle foto casuali dal tuo device iOs, e guadagna punti, li potrai spendere per visualizzare a votare foto caricati dagli altri utenti, non si sa mai quello che capita…

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Sei regole per usare Twitter

Twitter è sempre più utilizzato come mezzo di (personal) branding e comunicazione, oltre che d’informazione. Il vostro profilo è sotto gli occhi di tutti, perciò sapersi presentare nella maniera giusta può fare la differenza. Per essere impeccabili, ecco qui allora i 7 errori a cui rimediare asap e da cui trarre insegnamento per evitare strafalcioni sul social del pennuto blu. Pronti?

#1 Avere il proprio profilo Twitter incompleto

Alcuni, presi dalla ‘foga del tweet’, si dimenticano di completare il proprio profilo. In molti casi scordando persino di cambiare l’ovetto di default dell’avatar

A meno che voi non vi sentiate l’ovetto Kinder Sorpresa, il consiglio è di spendere alcuni minuti aggiungendo informazioni base come interessi e contatti. Nel caso lo abbiate aggiungete anche l’indirizzo al blog/sito web: vi servirà per completare le informazioni che – per motivi di caratteri – non riuscite a inserire nella descrizione Twitter.

Riuscirete così a trasmettere una prima sicurezza in chi capiterà sul vostro profilo innalzando la probabilità di una futura interazione. A maggior ragione se state gestendo un profilo aziendale! Ma qui, al posto di una bella faccia, mettete il logo

#2 Followare/Defolloware in continuazione altri Twitteri

Bruschi saliscendi sia di following che di follower incrementeranno il sospetto negli utenti, soprattutto in questo momento di caccia ai finti follower su Twitter. Non dovete seguire tutti per forza, perciò concentratevi su coloro che vi interessano veramente. D’altra parte, la pratica di seguire qualcuno finché questo non vi seguirà per poi defollowarlo è molto triste e scorretta.

Non seguire proprio nessuno, infine, dimostra che state solamente promuovendo voi stessi senza mostrare alcun interesse per le molteplici interazioni sul social network. Un utilizzo di Twitter ‘alla web 1.0′ insomma: volete davvero far percepire questo ai vostri potenziali contatti?

#3 Ritwittare i propri tweet o implorare i propri followers di condividere i contenuti

Stiamo parlando di quando qualcuno ritwitta uno dei vostri tweet e – a vostra volta – voi ‘ritwittate l’accaduto’. Un’azione ridondante anche solo nel provare a spiegarla, immaginate vederla sul vostro profilo… Sembra che vogliate complimentarvi con voi stessi: già che ci siete perché non darvi da soli una pacchetta sulla spalla?

Piuttosto aggiungete i tweet che hanno avuto successo tra i vostri preferiti, insieme a quelli di altri utenti che avete ritenuto utili/di qualità. L’impatto sarà meno autoreferenziale e questi contenuti diranno qualcosa in più a proposito di voi e delle vostre preferenze!

Altra pratica da non seguire è chiedere esplicitamente il RT: se il contenuto è di qualità, state tranquilli che arriverà da solo

#4 Indirizzare i propri messaggi sempre e solo a un determinato gruppo di utenti

Perché escludere dal dialogo persone che potrebbero contribuire attivamente con la propria esperienza personale a trovare soluzioni, argomentare una tesi sul trend topic del momento e via dicendo?

Se la vostra intenzione è principalmente quella di vendere, cercate di farlo ponendovi come soluzione ai problemi delle persone. Senza bombardarle di offerte promozionali, magari utilizzando le dieci azioni indispensabili per il vostro business. Se invece usate Twitter per altri motivi, creare un cerchio magico con altri pochi utenti è – alla lunga controproducente: quale valore create a tutti gli altri follower?

#5 Non rispondere alle menzioni e/0 domande

Torniamo a bomba all’utilizzo vetrina e 1.0 di una piattaforma che ha potenzialità ben maggiori. Sarebbe buona usanza essere sempre cortesi e accorti, evitando di utilizzare gli autoresponder quando non necessario. Un po’ di buone maniere, insomma! Alle persone piace sapere che dall’altra parte dello schermo ci sono esseri umani e non automi che rispondono grazie ad algoritmi matematici tanto quanto piace a voi

#6 Scegliere la quantità piuttosto che la qualità dei tweet

Mandare un’enorme quantità di tweet nello stesso momento crea solo della gran confusione e un effetto shock non indifferente. La probabile conseguenza di quest’azione è l’essere eliminati dalla lista dei following data la vostra sovrabbondante presenza ‘di disturbo’.

Twitter premia la sintesi e la qualità: se non riuscite ad esprimere una buona comunicazione in 140 caratteri allora avete sbagliato social. Preso atto di questo, evitate di pubblicare link privi di messaggio di accompagnamento o hashtag. Soprattutto quando i link sono di una lunghezza esagerata.

Chiedetevi cosa possa spingere qualcuno a cliccare una stringa di testo senza capo né coda: la scoperta dell’ignoto? L’inconnu ha sempre destato qualche sospetto… Perciò se il lettore è scoraggiato nel proseguire il percorso (malamente suggerito), tanto vale non twittare nemmeno.

Se invece volete facilitare la lettura del vostro tweet senza togliere spazio prezioso, è possibile abbreviare gli indirizzi URL grazie ad alcuni servizi come Google Url shortener, TinyURL, Bitly.

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I grandi marchi annaspano su Twitter: non c’è sintonia con la natura pubblica di questo media

Conversocial, un servizio che aiuta le aziende a gestire le interazioni con il pubblico nella giungla dei social media, ha pubblicato uno studio molto interessante sul pessimo rapporto che i grandi marchi hanno con la galassia di Twitter.

Da quanto risulta è estremamente difficoltoso per i brand comprendere la natura di dialogo di questo social media. Spesso usato più che altro come altoparlante per diffondere pubblicità e promozioni, Twitter ha un potenziale estremamente elevato se usato con perizia: consente un reale, onesto rapporto diretto con i clienti. Continue reading →

Posted by admin in Social Networks, tecnologia

Social media intelligence dei vini

Oggi riportiamo un interessante articolo firmato Elisabetta Tosi che riporta un esempio di analisi di brand reputation su internet. Il campo d’azione è quello dei vini, molto caro alle nostre zone del Collio dove Plastic Tree ha sede.

Partiamo da un assunto generalmente condiviso: qualsiasi azienda ha il diritto di disinteressarsi del web, di chi lo frequenta e di come lo frequenta, dei suoi fenomeni e delle sue dinamiche. E’ una scelta.

Ma il web non si disinteressa dell’azienda (e se lo fa, è perfino peggio). Dunque, conoscere cosa si dice in giro di se’ e dei propri prodotti, in quali contesti e spazi, chi ne parla e perché, e se è possibile entrare in relazione con costoro, aprire un dialogo, interagire… sono comportamenti che ogni azienda dovrebbe far propri, a prescindere dalle dimensioni e dalla notorietà.

Ciò premesso, come si comportano sul web le grandi aziende del vino (quelle che, in teoria, dovrebbero avere le risorse umane e finanziarie per mettere in atto strategie di marketing e comunicazione mirate a seconda dei diversi media che vanno a interessare)?

A titolo di esempio, abbiamo provato a mettere a confronto alcuni dei brand che, secondo leultime ricerche riportate da WineNews.it, sono particolarmente attivi sulla rete: Cavit,MezzacoronaFrescobaldiSanta Margherita e Zonin.

Ovviamente, la nostra panoramica è puramente indicativa, perché non è questo il luogo per un’analisi più puntuale e approfondita. L’arco temporale del monitoraggio è di un mese, dal 15 aprile al 15 maggio. Continue reading →

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Pubblicità su Facebook, alcuni consigli

L’uso piattaforma pubblicitaria Facebook Ads può aiutare ad aumentare brand awareness e business online sullo specifico target socio demografico a cui punta l’azienda: per questo scopo ci sono alcuni punti che descrivono  come ottimizzare l’investimento in pubblicità e marketing su Facebook.

– Investimento: Scegliere il CPC e tutto il budget da impostare su Facebook sarà probabilmente speso. Non importa quale target si imposta, ne se le campagne sono piccole o grandi: a differenza di Google Adwords,dove non sempre si spende tutto il budget, con Facebook l’esperienza ci dice che in genere si spende tutto! Il consiglio è iniziare con dei test possibilmente semplici e a costi contenuti, selezionare gli annunci/inserzioni piu’ forti e solo poi aumentare la spesa. Come unità di misura, si può scegliere un prezzo a visualizzazione ( CPM = costo per migliaia di impression) oppure un prezzo a click (opzione che si ritiene  più performante. In base alle opzioni di definizione dei destinatari, Facebook consiglierà un’offerta di CPC medio che forse è meglio variare di circa un 10% ( in genere si sta sempre tra gli € 0,40 – 1 € a clic in Italia). Il CPC indicato è l’importo massimo che si può pagare per clic, ma si potrà pagarne uno inferiore se il livello di concorrenza è basso. Bisogna ricordare poi che le tasse non sono incluse nelle offerte, nei budget e negli altri importi mostrati. Si Può pagare con carta di credito, paypal (no addebito sul cc, come accade per Google Adwords);

– Interessi dei Destinatari: Bisogna profilarla con attenzione. L’ingrediente segreto della pubblicità su Facebook è la sua capacità di sfruttare l’enorme database di preferenze che gli utenti accumulano nella piattaforma. E’ sempre stato il sogno di ogni marketing analyst avere un cruscotto cosi potente ed aggiornato ad esempio per avere un’idea delle preferenze del nostro target di solito si doveva aspettare la ricerca annuale della Eurisko o lanciare una ricerca “su misura” che sarebbe costata una fortuna in termini di tempo e soldi. Ora in tempo reale si può  individuare e cavalcare preferenze e trend imminenti, targetizzando i miei messaggi a chi è più affine e potenzialmente interessato. Per farlo usare il box INTERESSI, dove si può decidere quali aree interessano, inserendo le parole chiave, vedendo in tempo reale quanti utenti saranno potenzialmente interessati dalla pubblicità. Ricordarsi che l’operatore logico usato quando aggiungete una nuova area nella sezione Interessi è OR: quindi se la prima area di interessi è SEO (ed ha 100 utenti), aggiungendo la seconda area Politica (che ha altri 900 utenti), si mirerà  un gruppo da 1000 utenti.

Per decidere le aree di interesse una buona regola da tenere a mente è osservare il comportamento dei propri clienti, quello dei propri amici, quello dei propri concorrenti, fare benchmarking con le info che si hanno dalle campagne SEO e PPC su Google.

 

– Il Cruscotto Sociale / BOX degli UTENTI destinatari . La cosa più eccitante della piattaforma Facebook resta il Cruscotto dinamico che si aggiorna in tempo reale dandovi la stima di quanti utenti vedranno la campagna. Ad esempio nell’immagine sotto FB ci dice che questa inserzione è indirizzata a circa 1.294.600 utenti che hanno le specifiche preferenze indicate.

Dopo Google Adwords, questo è lo strumento pubblicitario più rivoluzionario che permette di mirare con “precisione sociale” le vostre campagne. Approfittatene

 

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Socl nuovo social da Microsoft

Il panorama dei social networks è dominato da Facebook accompagnato da Twitter, con Google+ che cerca di erodere più utenti possibile. Oggi si aggiunge un nuovo attore che è Microsoft col suo nuovo social denominato Socl. A parte il nome, che potrà far sorridere i romagnoli, il progetto è ancora avvolto dal mistero, e andrà a sostituire il defunto (e mai decollato) Tulalip e sarà basato su ricerca e condivisione, quindi strettamente legato a Bing. Continue reading →

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Google+ rende disponibili le pagine aziendali

Da poche ore  Google+ sta ora tentando di portare le aziende sulla propria Rete dando ad esse la possibilità di creare le “pagine” in stile facebook.

Prodotti, brand, imprese, siti Web, associazioni: ora hanno uno spazio dedicato su Google+, andando così ben oltre quella che è la semplice connessione tra persone, community e cerchie sociali. Quello che le aziende avranno a disposizione è  un proprio account con cui cercare di proporsi agli utenti; questi ultimi, per contro, potranno entrare in connessione diretta con le proprie entità preferite allo stesso modo con cui si diventa “follower” su Twitter o si premono i “like” su Facebook. Continue reading →

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